
C’è bisogno di una forza politica che con la Lega possa certo allearsi, ma senza rinunciare ad un disegno politico e culturale che ci appartiene. Italia e non Italie; una concezione dello Stato non come nemico (semmai lo è il governo..) dei diritti delle persone; una discussione sull’imposizione di una flat tax a parole miracolosa, ma che poi rischia di cozzare con il principio costituzionale di progressività delle imposte che resta un caposaldo di politica economica.
Questi temi vanno rappresentati o no? E come? Nella Lega hanno possibilità di essere accolti? Se la risposta è positiva, vuol dire che si cominciano a modificare davvero i connotati del movimento di Salvini, al netto dei toni che ha usato nel comizio e di qualche parolaccia di troppo.
Altrimenti, dobbiamo provare con lealtà a raccogliere i cocci e offrire una sfida rinnovata al nostro popolo. Da lunedì intendo ricominciare a parlarne in lungo e largo. Approfitterò dell’occasione voluta, a Como, da un giovane e brillante intellettuale di destra, Alessandro Nardone, che ha pubblicato un libro – onorandomi della prefazione – dedicato proprio a “La destra che vorrei”. Che, a pensarci bene, è come la nazionale di calcio, ognuno di noi ha la sua formazione preferita. Se quella destra che ciascuno di noi vorrebbe diventasse un soggetto plurale, di molti e di tutti, la casa in cui abbiamo abitato per decenni potrebbe tornare accogliente.
La bella piazza di Salvini può essere bissata anche da un movimento nazionale di destra; del resto abbiamo ancora impressa dentro di noi l’emozione di ventimila persone che sfilarono in corteo sotto le insegne del nostro piccolo partito, “La Destra”. E se si impegnano anche coloro che con noi non c’erano e non ci sarebbero, tutti insieme faremo ancora meglio e molto di più.
Basta volerlo. Setacciando nuove, ma serie, energie; e mettendo a riposo antiche ambizioni di riproposizione personale. C’è bisogno di un Senato della destra italiana. Che individui e proponga al nostro popolo un percorso e una leadership. Giovane, ma che non sia vecchia di testa. Un libro, un giovane, una comunità. Per batterci con la nostra bandiera in pugno.